ONDE DI ELLIOTT

7. LE ONDE DI ELLIOTT

La teoria

La teoria delle Onde di Elliott nasce dall’omonimo economista americano Ralph Nelson Elliott (1871-1948) che a fine anni ’30 espone la sua toria, secondo la quale i movimenti del mercato sono tutt’altro che casuali, sono invece ciclici, influenzati dalla natura e dal comportamento umano. Secondo Elliott, esistono movimenti molto precisi eseguiti dai mercati finanziari, caratterizzati da cinque onde di tendenza e tre onde di consolidamento. Negli anni questa teoria, è stata non solo utilizzata da moltissimi trader per le proprie analisi, ma ha gettato anche le basi per molte strategie operative di trading. Risulta ad oggi, una delle teorie di analisi tecnica più efficaci mai scoperte.

Due tipi di onde

Elliott nella sua teoria, individua due tipi di onde: l’onda impulsiva (composta da 5 onde) e l’onda correttiva (composta da 3 onde).

Tutte e 8 le onde di Elliott compongono il ciclo base in cui le prime 5 formano un movimento rialzista detto “impulso”; le successive 3 sotto-onde fanno parte del movimento correttivo. Questo ciclo è potenzialmente finito, in quanto ogni onda può essere formata da uno o più cicli di durata più breve.

Infatti, un ciclo completo è composto di 34 onde, dove ogni onda può essere scomposta secondo il ciclo base. Così che, le onde impulsive sono formate da cicli base rialzisti, mentre quelli correttivi da cicli base ribassisti, in quanto nella teoria di Elliott il ciclo si sviluppa nella direzione del trend principale.

Oltre a questa distinzione in due tipi di onde, i cicli che compongono si suddividono in 9 categorie, inerenti a diversi time frame. In questo modo è possibile identificare la posizione di un’onda all’interno del movimento generale del mercato, ma vengono solitamente analizzate da un time frame quanto meno orario, infatti più è breve il periodo analizzato, più è difficile identificare le suddette onde. Le categorie in ordine di lungezza del ciclo sono:

Superciclo grande, Superciclo, Ciclo, Primario, Intermedio, Minore, Minuto, Minuette, Subminuette.

Le Onde Impulsive

Prima di andare ad analizzare le differenze fra le varie tipologie di onde impulsive, è necessario tenere a mente delle “regole”, che un movimento impulsivo deve rispettare:

  1. l’estensione massima della 2^ onda
    non deve superare l’inizio della 1^;
  2. la 3^ dev’essere il più lungo
    dei tre movimenti impulsivi;
  3. il massimo raggiunto dalla 4^ non deve
    superare quello della 1^ (overlap);

Come già accennato in precedenza, le onde seguono il trend dell’onda principale all’interno delle quali sono contenute. Ciò significa che la maggioranza delle onde che formano un ciclo seguiranno il movimento impulsivo; per essere pìù precisi, in un tend rialzista, le onde 1, 3 e 5 muoveranno verso l’alto, mentre la 2 e la 4 verso il basso e viceversa in un trend ribassista. Ovviamente, la struttura delle Onde di Elliott sul grafico non è sempre o immediatamente riconoscibile, se pur individuabile a più time frame, per questo va introdotto il principio di estensione delle onde. L’estensione si può sviluppare in una delle tre onde che si sviluppano in direzione del trend (la 1, la 3 o la 5), ed è composta a sua volta da cinque sotto-onde.

 

 

Un altro elemento molto importante nelle onde impulsive è il comportamento della 5^ onda, in quanto, essendo in generale un movimento direzionale con più o meno forza, c’è la possibilità che l’ultima onda non riesca a superare il massimo (o mimimo nel caso in cui il movimento sia ribassista) raggiunto dalla 3^ onda. Quando ciò accade, caratterizza un possibile segnale di inversione di tendenza, che in alcuni casi va a formare una figura di doppio massimo o doppio minimo.

 

 

Altro movimento caratteristico della 5^ gamba è quello del triangolo diagonale, che di solito si verifica quando il movimento della 3^ gamba è stato molto veloce o improvviso. Segnala l’esaurimento del trend nel quale i prezzi sono inseriti, ed è un movimento composto da 5 onde, comprese all’interno di due linee convergenti (i lati del trinagolo). Una volta oltrepassata la linea più ripida, si sta verificando l’inversione di tendenza.

In generale, le onde impulsive di Elliott si manifestano all’interno di un canale formato da due trend line parallele (la figura è comunque valida anche in caso di superamento delle trend line, purché le utilizzi come zone di rimbalzo).

Le Onde Correttive

Le correzioni sono i vari movimenti contrari al trend principale, che si alternano quindi alle onde impulsive. Generalmente, le onde correttive sono più difficili da individuare, in quanto definite meno chiaramente, ma una caratteristica da tenere comunque a mente è che queste si sviluppano sempre in tre movimenti e mai in cinque (fatta eccezione dei tringoli). I pattern correttivi si suddividono in quattro macrocategorie:

  1. zig-zag;
  2. flat;
  3. triangoli;
  4. formazioni di tipo ABC.

Gli zig-zag sono movimenti correttivi suddivisi in tre onde (ABC), che a loro volta si scompongono in sotto-onde:

    • A in 5 sotto-onde
    • B in 3 sotto-onde
    • C in 5 sotto-onde

In questo movimento, B ritraccia una parte di A (fra il 38,2% ed il 61,8% del Ritracciamento di Fibonacci) e C è solitamente lunga quanto A.

I flat, anch’essi di composizione ABC, differenziano dal tipo di movimento zig-zag nel numero di onde che compongono la figura

  • A in 3 sotto-onde
  • B in 3 sotto-onde
  • C in 5 sotto-onde

Questo tipo di correzione è meno significativa di quella a zig-zag, infatti può essere vista anche come fase laterale di consolidamento. Nei flat regolari, le tre onde hanno lunghezze simili, registrando i massimi di B in linea con l’inizio (top) di A, e C in conclusione (bottom) ai livelli di A.

I flat descritti precedentemente sono stati definiti come regolari, infatti esistono anche altri modi in cui possono prendere forma.

 

 

La prima variante è la correzione irregolare, dove il massimo raggiunto da B supera il top di A, e C crea un minimo superiore a quello di A.

 

 

 

Nella correzione irregolare inversa invece, l’onda B raggiunge il top di A, mentre C si arresta prima del minimo raggiunto da A.

 

 

La correzione doppiamente irregolare è la forma più rara di correzione, ed è quasi un’unione delle prime due. L’onda B è superiore al top di A, e C si trova al di sopra del top di A.

I triangoli invece, sono composti da cinque onde (A, B, C, D, E), a loro volta suddivisibili in tre sotto-onde (ABC) ciascuno, e sono caratterizzati dal fatto che anche al verificarsi dell’overlap restano validi. I trinagoli spesso manifestano un momento di equilibrio del mercato, al qualsi si assoociano movimenti più laterali, diminuzione dei volumi e della volatilità. In base alla conformazione del triangolo correttivo è possibile individuarne tre tipologie: ascendenti, discendenti e simmetrici.

Sulle basi di quanto sopra riportato, passiamo ora alla parte più pratica della teoria delle onde di Elliott. Sicuramente non è una figura semplice da individuare nel mercato, ma sarebbe ancor più difficile riuscire a fissare dei target senza le percentuali di ritracciamento di Fibonacci, infatti, Elliott utilizza alla base della sua teoria proprio la serie del matematico pisano. Come detto, ad ogni onda impulsiva, ne consegue una correttiva in direzione opposta a quella del trend principale, e questi ritracciamenti all’interno delle onde di Elliott (nel caso delle onde impulsive parliamo quindi dell’onda 2 e dell’onda 4) rimbalzano proprio sulle percentuali di Fibonacci più significative (38,2%, 50%, 61,8%).

Per fare qualche esempio operativo:

Dopo aver individuato la 1^ e la 2^ onda impulsiva, è possibile pensare ad un’operazione rialzista all’interno della 3^ onda. Una volta impostata un’entrata adeguata, potrà essere fissato lo stop loss poco prima del bottom della 1^ onda ed un target che, considerando la correzione della 4^ onda, punti al top della 3^ o della 5^. Allo stesso modo, durante la fase correttiva, si possono sfuttare diverse occasioni operative. In uno zig-zag, per esempio, la lunghezza della gamba A è spesso uguale a quella dell’onda C, e approfittando di questa caratteristica è possibilie operare al ribasso sul top dell’onda B. Alternativamente è possibile aspettare che la correzione finisca per riprendere il trend principale.